Le 4 sfide dell'accompagnamento nel cammino di crescita umana di uno studente universitario


Esistono notevoli criticità nel mondo accademico: 

  • un aumento quantitativo al quale non ha fatto seguito uno qualitativo, 
  • la crisi del legame educativo, 
  • il conflitto intergenerazionale. 
Penso ad un’università che insegni a pensare, a costruire chiavi di lettura della realtà critiche ed esigenti, ancora a formare cittadini responsabili, dediti al bene comune. E quando penso a questa università, penso anche ad una Chiesa capace di far scoprire che
la vita di studio non è poi così tanto diversa dalla vita di fede: pensare e pregare sono attività molto vicine tra loro. L’atto del credere comporta di per sé una speciale tensione dell’anima. Chi decide di credere in qualcosa vive una straordinaria parabola dell’esistenza: si avvicina timidamente a ciò che non conosce, inizia a comprenderne le regole esteriori e basilari; si appassiona ad una sostanza che, una volta appresa in profondità, rende sua in modo unico e irripetibile. Non trovate questa dinamica molto simile all’attività di studiare e imparare qualcosa, rendendolo nostro in modo unico? E ci sarebbero mille altre similitudine tra il mestiere dello studente e quello del credente: la fatica del pensare, ad esempio, “Studiare è rendersi ‘discepoli’, sottoponendosi a una ‘disciplina’, perché non c’è acquisizione di sapere senza ordine, senza regole, senza fatica, senza ascesi. Ma tutto questo è anche salutare disciplina di vita, perché mette alla prova e fa crescere la robustezza della volontà e la solidità delle intenzioni, abitua a tener duro nelle difficoltà. La vita dura è faticosa, ma è anche bella: nella mollezza della vita comoda ci si dissolve, nella durezza del lavoro e della prova ci si costruisce.” C’è bisogno di guide coraggiose che sappiano proporre queste provocazioni, che sappiano innescare una relazione educativa. 
È forse il tempo per i docenti di recuperare la vocazione ad essere maestri e per gli universitari la vocazione ad essere studenti, intendendo lo studio come valore che dà senso alla nostra vita, fatta di ricerca, di attesa e di desiderio. 



Per non rimanere nel campo della pura analisi ed essere, invece, propositiva, lancio quattro sfide per chi, come voi, è chiamato ad accompagnare il cammino di crescita umana di uno studente universitario. Credo che sia indispensabile: 


-Educare alla passione. 

Ha scritto Gianni Rodari: “Intendo per passione la volontà di azione e di dedizione, il coraggio di sognare in grande, la coscienza del dovere che abbiamo, come uomini, di cambiare il mondo in meglio, senza accontentarci dei mediocri cambiamenti di scena che lasciano tutto come era prima.” Educare quindi non alle passioni del momento, che vanno via in fretta, educare alla lungimiranza, al coraggio di osare con senso di rigore e responsabilità. 

- Educare all’umiltà. 

Instillare un senso di inadeguatezza che si converte in moto dell’anima a cercare, a spingersi oltre, a guardare con spirito critico la realtà senza sentirsi mai appagati. È un’umiltà che ci rende capaci di seminare senza raccogliere frutti, sereni della circostanza che chi verrà dopo di noi saprà farlo con amore. Come scrive Withman: “Quello che abbiamo amato, altri ameranno, e noi gli insegneremo come”. 

-Educare alla partecipazione. 

Parlare di partecipazione implica innanzitutto un riferimento alla dimensione del “prender parte”: ad azioni, processi, atti che riguardano la collettività, dunque fa riferimento all’azione concreta e manifesta. Partecipare vuol dire anche “far parte”: di un’associazione, di un gruppo, di una collettività, dunque vivere un sentimento di appartenenza. Inculcare, quindi, un senso forte di appartenenza, in senso cristiano, ad una umanità in cammino, secondo una teologia dell’esodo. 

-Educare alla libertà. 

Insegnare ciò che libera e ciò che unisce. L’autonomia non è assenza di legami. Come scrive Regni: “Una sana e matura indipendenza è quella che riconosce una sana e matura dipendenza dagli altri.” Riscoprire nell’altro il confine verso cui tendere. 

Stralcio dell'intervento della Dott.ssa Mariarosaria Petti al Seminario di Studio “Pastorale Universitaria. Questioni e prospettive” Ancona, 7 – 8 aprile 2011